Regia: Dennis Stormer / Produzione: Dennis Stormer, Anda Puscas / Origine: Romania
Migliaia di turisti ogni anno arrivano in Romania per vivere nei villaggi rom e entrare in contatto con la loro cultura. Ma, sia i turisti che viaggiano nei villaggi rom, sia i rom stessi che vendono “romanticismo zingaro”, cosa sperano di ricavarne da questo scambio? E’ etico il turismo voyeristico nei villaggi rom? E’ etico vendere ai turisti la propria cultura? Il film analizza se sia possibile, avere un incontro, uno scambio culturale profondo in queste circostanze.
“Se uno osserva attentamente, noterà che tutto ciò che fanno o dicono questi indigeni è relazionato al mais” (documento del XVI secolo relativo alle popolazioni maya della regione degli altopiani centrali del Guatemala).
Arturo è un indigeno maya Q’eqchi che vive nella regione dell’Alta Verapaz in Guatemala; fa parte di una popolazione maya-discendente che considera il mais un prodotto sacro, un dono degli dei, un prodotto attorno al quale i maya edificarono la loro cultura e la loro spiritualità. Il mais sta alla base dell’alimentazione quotidiana del popolo Q’eqchi e Arturo ci accompagnerò in un viaggio fisico e spirituale attraverso il ciclo di semina e raccolta, mostrandoci la vita familiare e comunitaria, e ci parlerà di come le origini mitiche si riallacciano al riscatto del chicco di mais da parte degli eroi ancestrali. Uomini di mais vuole essere un omaggio all’omonimo romanzo dello scrittore guatemalteco Miguel Ángel Asturias, premio Nobel per la letteratura nel 1967.
Regia: Dennis Stormer / Produzione: Dennis Stormer, Anda Puscas / Origine: Romania
Migliaia di turisti ogni anno arrivano in Romania per vivere nei villaggi rom e entrare in contatto con la loro cultura. Ma, sia i turisti che viaggiano nei villaggi rom, sia i rom stessi che vendono “romanticismo zingaro”, cosa sperano di ricavarne da questo scambio? E’ etico il turismo voyeristico nei villaggi rom? E’ etico vendere ai turisti la propria cultura? Il film analizza se sia possibile, avere un incontro, uno scambio culturale profondo in queste circostanze.
“Se uno osserva attentamente, noterà che tutto ciò che fanno o dicono questi indigeni è relazionato al mais” (documento del XVI secolo relativo alle popolazioni maya della regione degli altopiani centrali del Guatemala).
Arturo è un indigeno maya Q’eqchi che vive nella regione dell’Alta Verapaz in Guatemala; fa parte di una popolazione maya-discendente che considera il mais un prodotto sacro, un dono degli dei, un prodotto attorno al quale i maya edificarono la loro cultura e la loro spiritualità. Il mais sta alla base dell’alimentazione quotidiana del popolo Q’eqchi e Arturo ci accompagnerò in un viaggio fisico e spirituale attraverso il ciclo di semina e raccolta, mostrandoci la vita familiare e comunitaria, e ci parlerà di come le origini mitiche si riallacciano al riscatto del chicco di mais da parte degli eroi ancestrali. Uomini di mais vuole essere un omaggio all’omonimo romanzo dello scrittore guatemalteco Miguel Ángel Asturias, premio Nobel per la letteratura nel 1967.
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